Vangare l’orto a Rubizzano per seminare l’insalata e trovare delle esagonette romane in mezzo alla terra non è cosa di tutti i giorni. A me è successo e il fatto non mi meravigliò molto.
La storia del nostro territorio è sempre stata di mio interesse e con questo ritrovamento la toccavo con mano. Ne parlai subito in famiglia e con gli amici più vicini e tutti si mostrarono molto interessati a saperne di più. Due di questi cinque amici, sono originari di Maccaretolo e ci è venuto spontaneo pensare al capitello utilizzato nella ricostruzione dell’altare maggiore della chiesa di Maccaretolo e ai tre grossi blocchi di marmo trovati nella cantina e nel cortile della casa Damiani situata in via San’Agnese di fronte alla chiesa.
Ed ecco che avviene un ritrovamento importante: il 27 luglio 1988 in località “Tombe” un ragazzo che stava arando sollevò con l’aratro il coperchio di un sarcofago romano. È il sarcofago bisomo di Titus Attius Maximus e di sua moglie Rubria Semne (nome greco che significa riverita, sacra, l’equivalente greco del latino Augusta).
La cosa suscitò molto interesse tra la gente del luogo e tra gli studiosi tant’è che l’illustre Giancarlo Susini Prof. di storia romana dell’Università di Bologna dal 1968 e socio nazionale dei Lincei (1993), tenne una Conferenza nella sede della biblioteca di S.P. in Casale, parlando dell’archeologia del nostro territorio.*
Al termine dell’incontro varie persone presenti, tutte interessate all’argomento decisero di riunirsi in un gruppo archeologico con il nome “Il Saltopiano” cioè il bosco di pianura di proprietà dell’imperatore.
Da allora il gruppo ha effettuato varie ricerche di superficie e non solo, con il benestare della Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna sotto la guida dei Professori Stefano Cremonini e Gianluca Bottazzi. Quest’ultimo ha diretto la ricerca durata quatto mesi, iniziata il 3 ottobre 2000 (sotto una leggera pioggerellina beneaugurante) sul territorio di proprietà Bonora a Maccaretolo individuando la probabile “Callis Carrata”, cioè una strada che da Bologna andava a Padova e Aquileia.
Abbiamo avuto conferma che i romani lavoravano il ferro e lo esportavano soprattutto sulle coste dell’Africa come dimostrano i reperti di ceramica africana trovati a Maccaretolo.
Con gli anni il gruppo Archeologico è aumentato e oggi conta una quarantina di persone.
Il Presidente Il Saltopiano e Ispettore Onorario
Minozzi Maria
* Giornate di studio”Romanità della Pianura. L’ipotesi archeologica a San Pietro in Casale come coscienza storica per una nuova gestione del territorio” 7 aprile 1990.